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Patema Inverted - Recensione

12/11/2013 | Recensioni
Patema Inverted - Recensione

Presentato al Festival del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città, Patema Inverted di Yasuhiro Yoshiura, è semplicemente come l’ha definita lui “la storia di una ragazza che incontra un ragazzo" e “quella di un ragazzo che incontra una ragazza”, un romantico film d’animazione.

La storia è ambientata in un mondo sotterraneo, pieno di tunnel. Nonostante vivano al buio e indossino abiti di protezione, le persone vivono lì vite piacevoli e tranquille. A Patema, la principessa di uno dei villaggi del sottosuolo, piace esplorare questi tunnel. Il suo luogo preferito è una "zona pericolosa", interdetta agli abitanti del suo villaggio: il mondo esterno. Patema incuriosita si inoltra e durante uno sui viaggi scoprirà dei segreti nascosti, conoscendo Age, uno studente del mondo terreno.

Conosciuto più che altro per la serie Time of Eve (2008) e il seguente film, Yoshiura ha voluto affrontare questa volta un mondo diverso da quello degli androidi e degli umani, ma un mondo comunque diviso fra due fazioni, con diversi punti di vista.

Patema, la giovane principessa di uno dei villaggi di questo mondo sotterraneo è una ragazzina curiosa, che desidera esplorare il mondo esterno (una specie di Arriety). Age è un ragazzo intelligente, una sorta di ingegnere meccanico, ma con poca voglia di studiare, che condivide la stessa passione di Patema: esplorare.

Il loro incontro, sebbene fin da subito capiscano di avere una differente forza di gravità, segna per loro una tappa importante: riconoscono di non essere poi così diversi. Gli unici a non capirlo e tollerarlo sono però i capi del mondo terreno che la catturano.

Argis è il villain del cartone, un insolito bad guy seduto su una poltrona di pelle con in grembo un gattino. Il suo personaggio rappresenta probabilmente l’unico aspetto negativo della pellicola, poco sviluppato, che spesso rovina le scene degli altri personaggi.

Una sorta di Romeo e Giulietta shakespeariano, Patema Inverted è costruito proprio sui questa impossibilitò d’amarsi o semplicemente coltivare un’amicizia fra “diversi”, fra due fazioni appunto, in un film ritmato che ha il suo climax nel finale.

Bellissima l’idea di Yoshiura, che ha così dato spazio all’animazione per raccontare una delle storie più belle di tutti i tempi, creando nuovi personaggi, inserendo gags, stupendo con colpi di scena e mantenendo il tema del diverso, a lui tanto caro.

Alice Bianco

 


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